testo per il libro “L’arca di Noè”
illustrato da Peter Spier,
Editrice Piccoli. 1986
Racconta la Bibbia
che un giorno il Signore
alquanto adirato
con i peccatori
mandò sulla Terra
un gran temporale
per fare annegare
le cause del Male.
Ma prima di dare
il via all’alluvione
chiamò un uomo giusto
Noè, e le persone
più care e più sagge
di tutto il Suo Regno,
cui disse di fare
un’arca di legno
e quando la pioggia
iniziava a cadere
di mettervi coppie
d’uccelli e di fiere,
di serpa, pinguini,
di gatti e piccioni,
di cani, elefanti,
farfalle e leoni.
E quando Noè
ebbe tutto compiuto
la pioggia iniziò
e l’acqua sommerse
città tutte intere,
vallate e pianure
e monti e colline
e l’arca di legno
navigò senza fine.
Ma il tempo passava
e il saggio Noè
giammai s’annoiava
o pensava per sé;
però gli animali
e con loro anche lui
si stavan stancando
di quei flutti bui.
Infine uno scoglio
dal mare affiorò
e dopo sei mesi
la barca arrestò.
Così il Patriarca
con l’aria un po’ stanca
mandò a cercar terra
una colomba bianca.
Tornò la colomba,
d’ulivo una frasca
portava nel becco:
cessò la burrasca.
Riapparve la terra,
le piante, i colori
così gli animali
balzarono fuori.
Rimasero i gatti
a dormir sui cuscini
il cielo era azzurro
con tanti uccellini.
E infine il signore
nel cielo sereno
in segno d’amore
creò l’arcobaleno.