L’arca di Noè

testo per il libro “L’arca di Noè”
illustrato da Peter Spier,
Editrice Piccoli. 1986 


Racconta la Bibbia
che un giorno il Signore
alquanto adirato
con i peccatori
mandò sulla Terra
un gran temporale
per fare annegare
le cause del Male.

Ma prima di dare
il via all’alluvione
chiamò un uomo giusto
Noè, e le persone
più care e più sagge
di tutto il Suo Regno,
cui disse di fare
un’arca di legno
e quando la pioggia
iniziava a cadere
di mettervi coppie
d’uccelli e di fiere,
di serpa, pinguini,
di gatti e piccioni,
di cani, elefanti,
farfalle e leoni.

E quando Noè
ebbe tutto compiuto
la pioggia iniziò
e l’acqua sommerse
città tutte intere,
vallate e pianure
e monti e colline
e l’arca di legno
navigò senza fine.

Ma il tempo passava
e il saggio Noè
giammai s’annoiava
o pensava per sé;
però gli animali
e con loro anche lui
si stavan stancando
di quei flutti bui.

Infine uno scoglio
dal mare affiorò
e dopo sei mesi
la barca arrestò.
Così il Patriarca
con l’aria un po’ stanca
mandò a cercar terra
una colomba bianca.
Tornò la colomba,
d’ulivo una frasca
portava nel becco:
cessò la burrasca.

Riapparve la terra,
le piante, i colori
così gli animali
balzarono fuori.
Rimasero i gatti
a dormir sui cuscini
il cielo era azzurro
con tanti uccellini.

E infine il signore
nel cielo sereno
in segno d’amore
creò l’arcobaleno.

 

Dos gardenias par BB

un ricordo di RAFFAELE BB LAZZARA, poeta friulano e planetario


con i TRASTOLONS: Stefano Moratto, Lussia Di Uanis, Pauli Cantarutti,
Vera Putelli, Fabian Riz, Guido Carrara, Maurizio Mattiuzza e Loris Vescovo, Romano Todesco, Rive No Tocje, Ermes “Momi” Ghirardini.


Sabato 15 luglio_2017 ore 21.00
Portogruaro – Piazzetta Pescheria


“La mia poesia è il patchwork che crea nuove dimensioni magiche dall’ateismo del mio pensiero refrattario e agnostico, anarchico. La mia poesia grida con Artaud, Bukowski, Pelo: “l’amour al è un cjan ch’al rive dal unfiar!” Linguaggio senza letteratura, canto orale, rito improvvisato nomade, fra il friulano scelto al di là di ogni identità e gli altri linguaggi che lo compongono, suoni, colore, forme…”

Sono parole che Raffaele mi aveva inviato anni fa, mentre preparava la pubblicazione della raccolta Ma diliberami dal Mâ*. Oggi, a un anno dalla sua morte, il patchwork cui si riferiva, si fa sempre più chiaro, più nitido nella sua composizione, nelle sue geometrie improbabili ma, in qualche modo, cercate.

Quel che ha cucito assieme, negli anni, è una coperta che ricopre persone e luoghi e che riscalda con la delicatezza e la rabbia dei suoi colori, della sua musica, delle sue forme. Il suo patchwork è un percorso che parte dalla poesia scritta per giungere, aggiungendole, ad altre forme espressive.

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Gli allocchi

Gli allocchi di ogni età
Seguono per filo e per segno
Le indicazioni dell’orco
Che li spinge tutti nella tana

Pugili abissini
Combattono le assicurazioni
Perdendo tutti i denti in diretta

Le prove evidenti del loro martirio
Vengono nascoste da un monastero
Di fratelli nazisti in una valle
Pievani_ze in curtocircuito_ze

Perchè la verità dorme
Sempre
Sotto le campane


Raffaele B B Lazzara (recitato in un brano di  Rive No Tocje )

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